giovedì 15 marzo 2007

Lost in translation

Già finito. Dopo lo scambio di messaggi di ieri, questo blog non ha più senso. Vita breve ma intensa.

Parliamo semplicemente lingue diverse.

Alla fine cosa é successo: niente.
Mi accompagni all'angolo, mi strappi il cuore e lo usi come palla da squash per qualche minuto.
Io sopravvivo per istinto di conservazione, e tu non ti ricordi neanche che scusa hai usato.

Un minimo di indulgenza per favore.


Morale conclusiva sacrosanta di quel mio amico saggio:
"L'unica cosa di cui dobbiamo veramente avere paura é la nostra mente".
In fondo si é svolto tutto lì.




Fine

mercoledì 14 marzo 2007

Dieci cose


In cinque anni.
Pensando ai prossimi, non a quelli passati. Solo per ipotesi .

Le dieci cose che mi vengo in mente proprio adesso, non in ordine di importanza:
1) venti viaggi in capitali europee
2) due dischi nuovi degli amici tuoi
3) centocinquanta week end al lago/mare
4) tre cambi di colore dei capelli di Dolores O'riordan dei Cramberries
5) due cambi di telefono cellulare
6) dieci concerti
7) cento film
8) un figlio/a di quattro anni o due di due (o tutti e due, o di più).
L'attività propedeutica per questo non la preciso per non darsi dei limiti.
9) un titolo di laurea, che completerai
10) tutto, ma proprio tutto quello non elencato ai primi nove punti. Ti succededranno molte, molte di più cose. Le più belle sono quelle che non riusciamo ad immaginare e per cui vale la pena aspettare.

Anche cinque anni.

martedì 13 marzo 2007

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E adesso? La ricetta per "smettere" é facile.
Funziona così: io non ti cerco più.
Quanto posso durare: una settimana ? Forse neanche.

Ma ci vorranno molto meno di cinque anni.
Se supero le due settimane, é fatta.
All'inizio é solo una lieve forma di dissociazione dall'argomento, farò finta che le altre cose da fare siano più importanti, sempre tutto molto "busy" e fine a se stesso, a far passare il tempo.
E tutto scivolerà via, sarà come se me lo fossi solo immaginato.
Tutto quel "tempo che arriva con te" tanto é solo nella mia testa. Nel mio cuore.

A quel punto sarò già avanti, io non sarò più io e tu non sarai più tu.
Anche i tuoi fratelli saranno come estranei (in effetti é così, ho cercato di sviluppare empatia con le foto ma sparirà presto), comincerò a pensare che ho sognato e non mia hai mai detto di averne, dimenticherò la tua foto dove sorridi in posa.
Confonderò le cose di cui abbiamo parlato: dubiterò che quella sera fossimo veramente a casa tua insieme, forse me lo sono immaginato.

Negherò anzi a me stesso di aver pensato a te in quel senso. Questa é la più dura.

D'altronde: ogni istante é una storia, dipende poi cosa tu ne vuoi fare.

lunedì 12 marzo 2007

Film


Avevo quasi paura di guardarti ed incrociare lo sguardo.
Perchè poi non lo avrei staccato, e chissà cosa avresti pensato.
Questo é scemo: gli ho detto di non rompere, e rompe.
E forse si é anche capito, parlavo sempre con la tua amica.
Ho pensato che in fondo l’unica cosa che mi spaventa veramente é il ridicolo.
Quella frase: "non voglio perderti come persona".
E mi é già andata di lusso, se avessi detto "restiamo am..." sarebbe stato irrimediabile - e anche imperdonabile.
E’ quello di cui credo tutti abbiamo paura, magari anche tu: paura di mostrare un sentimento e di sembrare ridicolo.

Come diceva Julia Roberts in Notting Hill: "hai di fronte a te una semplice ragazza che chiede di essere amata".
Chi si tirerebbe indirtro davanti a una richiesta così? Io no di certo.
Anche Hugh Grant, poi ripensandoci, si rende conto che aveva fatto una cazzata a mandarla via.
E infatti torna. Lui.
Certo, è un film.

Ma cinque anni!
Ma come fai a dirmelo? Io non potrei, soprattutto se come temo é una scusa.
In entrambi casi - vero o scusa - é tremendo.
Mi stai dicendo che preferisci aspettare una cosa che sai non accadrà piuttosto che me.
Io sono qui, sono vero, in questo momento.
E concedimi che potrei essere migliore di quello che pensi.

Forse anche tu hai solo paura.

sabato 10 marzo 2007

Meglio aver perso in amore che non aver amato affatto

Sto pensando a te da un po' di giorni ormai, a piccole dosi un paio di volte al giorno per avere una visione lucida.
Ma posso smettere quando voglio (e certo...).
All'inizio ogni aspetto sembra positivo.
Come Michelle Pfeiffer nei Favolosi Baker:" Mi guardi estasiato anche quando rutto !".
Ed é proprio così, anche gli aspetti che non condivido assolutamente me li vendo come interessanti, gisutificherei qualsiasi cosa.
Poi dopo che la mia immagine di te non trova riscontro nella realtà, comincio a dubitare.

Per esempio guardando le tuo foto é inevitabile che ne esce un immaginario diverso da quello che avevo io, e quindi devo adeguarmi. Ma mi viene subito da pensare che avrei dovuto pensarti già così.
In questo istante vedo chiare soprattutto le differenze.
Sicuramente non durerà e già stasera vedendoti tornerà la fase iniziale.
Comunque se qualche volta sono scontroso é per questo.

Le nostalgie di ieri sono pioggia sull'asfalto d'estate


Inciampa piuttosto che tacere, domanda piuttosto che aspettare.
La bellezza è li in attesa, la vita é sorpresa.
L'amore arriva senza ritegno.

Spiegami tutto questo tempo nuovo che arriva con te.
Guarda quanto tempo arriva con te.

Cinque anni.

Educazione


Ho sentito una lezione al Teatro di Impresa sul fatto che é scientificamente provato che le donne - a differenza degli uomini - hanno quattro modi graduali di dire "no".
Uno dei quattro é: "no, ma ci penso perchè voglio capire se dici sul serio"
Magari é vero.

O magari é per educazione.
Adesso che ci penso per il tuo compleanno purtroppo hai detto: diciamo che sono una persona educata.

Sto pensando adesso con terrore che sia la nostra comune amica che ti ha chiesto di non maltrattarmi troppo. Se è così è tremendo.
Mi vergognerei terribilmente. Non so neanche se lo voglio sapere.